"La ritirata di Russia", di Egisto Corradi.---- Recensione
Ora é il turno di un testo sulla nostra digraziata partecipazione alal guerra contro l' Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche. L' autore fu un giovane ufficiale di complemento del Regio Esercito Italiano, assegnato alla divisione alpina "Julia". Egli, con grande abilità e con uno stile ( a mio giudizio ) mai noioso, narra le nostre vicissitudini fin dal suo arrivo sul fronte orientale, il quale fu un terrificante mattatoio. Dalle parole di Corradi, infatti, emergono le falle della nostra organizzazione ( un esempio: i cannoni da 47/32, inadatti a combattere contr oi carri armati sovietici ), tra cui la penosa logistica. Non mancano, inoltre, episodi curiosi che, in alcuni casi, parlano del difficile rapporto con i tedeschi. La parte più importante, ovviamente, riguarda la terribile ritirata nella neve e nel freddo, che vide anche diversi scontri con i soldati dell' Armata Rossa. Inoltre, parla anche di come si cercasse di trovare riparo nelle isbe, trovandosi costretti a sopportare anche il tanfo dovuto alla presenza di tanti uomini in un ambiente piccolo. Si giungeva anche al punto di dire a chi tentava di entrare: "RAUS!", quando non c' era più spazio.
Insomma, siamo di fronte ad un testo che parla di cose trtistissime, meritevoli di essere conosciute.. Ne suggerisco, pertanto, la lettura.
Mi auguro che questo mio scritto, pur non essendo di chissà quale livello, possa indurre alla lettura del libro, con la speranza che non ne debbano essere scritti altri di questo genere.
Buon tutto a tutti/tutte.
Angelo
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